Skip to main content

Full text of "Edoardo in Iscozia | dramma serio"

See other formats


1 


EDOARDO  IN  ISCOZIA 

MLMQm&  Siili© 

DA  RAPPRESENTAKSI  NELL'I,  e   R.  TEATRO 

in  3Pia  Mia  pergola 

IL   CARNEVALE  DEL    1837. 

<Jotto  /a  1/ refezione  ai  <J.  tso.  <Jmh.  e  (/fa. 

ILI(0)IP®IL®(D  22* 

GRAN-DUCA  DI  TOSCANA 

EC.  EC.  EC. 


FIRENZE 

PER  I  TOKCHJ   DI  GIUS.  GALLETTI 

a  0JK0C  bcir3m})tc$a, 


>S" 


cg^fflomcttfo 


R. 


Legnava  in  fagli  il  terra  Giorgio  II,  figlio  dH 
Ernesto-Augusto,  e  Sofìa  Principessa  di  An- 
nover ,  la  quale  da  Anna  figlia  di  Giacomo  II, 
era  stata  solennemente  eletta  a  succedere  al 
Trono.  A  malgrado  della  legittimità  di  questa 
successione  ,  il  Principe  Carlo-Edoardo-Fran- 
cesco ,  come  discendente  dello  stesso  Giaco- 
mo II,  pretendeva  il  regno,  e  quindi  mosse 
guerra  ad  esso  Giorgio,  ma  le  sue  genti  ri- 
masero sconfitte  (*). 

Ora  la  fuga  del  Pretendente,  il  suo  ar- 
rivo in  un'Isola  della  Scozia  meridionale  detta 
Skj'C,  l'ospitalità  onde  vi  fu  egli  accolto  dalla 
famiglia  di  lui  che  n'era  Signore,  e  il  pericolo* 
che  perciò  quella  corse ,  formano  le  basi  del 
presente  Melo-dramma. 


(*)    Histoire  de  Charles  Edouard.   Par  Amckléc    PiclvorV 
Tome  premier. 


Digitized  by  the  Internet  Archive 
in  2013 


http://archive.org/details/edoardoiniscoziaOOcocc 


i?3S3D3riÌ0C2 


EDOARDO  STUARD 

Sig.  Giorgio  Ronconi 
MILORD  D'ATHOL  favorito  di  Giorgio,  Marito  di 

Sig.  Giovanni  Storti 
MILADY  AMELIA  D'ATHOL  Sorella  d' 

Sig.  Luigia  Boccabadati 
ILDA  MAKDONALL  promessa  Sposa  a 

Sig.  annunziata  Monanni 
D'ARGYLE  Comandante  le  Truppe  Inglesi 

Sig.  Giacomo  Antonio  David 
GUIDO  famigliare  di  Milord  d'Athol 

Sig.  Stanislao  Demi 
EDUIGE  cofidente  d' Ilda 

Sig Bongi 

Coro  di  Pescatori,  Contadine,  ed  Uflìziali 
Isolani,  Soldati,  Marinai,  e  Popolo. 


La  Poesia  è  del  Sig.  Guardoni  Domenico. 
La  Musica  è  del  Celebre  Maestro  Sig.  Coccia  Carlo, 


Maestro  e  Direttore  de  ir  Opere 
Sig.   Pietro   Romani 

Capo  e  Direttore  d'Orchestra 

SlG.    NlCCOLA    pETRlNl     ZAMBONI 

Primo   Violino  e  Supplì  mento  al  Direttore  di  Orchestra 

Sic   Alamanno  Biagi 

Primo   Violino  di  Concerto 
Sig.  Ranieri   Mangani 

Primo   Violino  dei  Secondi  Sig.   Luigi   Pecori 

Primo   Violino  dei  Balli  Sic   Giuseppe   Brunetti 

Primo   Violoncello  Sig.    Guglielmo   Pasquini 

Pìimo   Contrabbasso  JSig.  Francesco   Paini 

al  servizio  di  St  A.  1,  e  R, 

Primo  Violoncello  dei  Balli  e  Sup- 

plimento  a  quello  delV  Opera  Sig.  Gio.   Batista  Berteau 

Primo   Contrabbasso  dei  Balli       Sig.   Ascakio  Pecciarelli 

„._..,  (  Sig.  Tommaso  Tinti 

Prime   Viole  /et?  ut 

(  oig.   Francesco  Miniati 

Primo   Oboe  Sic.  Egisto   Mosell 

al  Servizio  di  S,  A*   I.  e  M* 

Primo   Clarinetto  Sig.   Giovanni   Bimboni 

Prituo   Flauto  ed   Ottavino  Sig.  Carlo  Alessandri 

n    .    .    „  'L  (  Sic.   Pietro  Luchini 

Primi   Fagotti  ,  e        n  n 

3  (  Sig.  Carlo  Capu* 

Primo  Corno  Sig.  Antonio  Tosoroni 

al  Servizio  di  S.  A.  I»  e  R. 

Primo   Corno  di  ida*   Coppia      Sig.   Leopoldo  Braschi 

Prima   Tromba  Sig.  Pietro   Matteozzi 

r>    ■    -    rr>        ,       .  (  Sig.    Demetrio  Chiavaccini 

Primi   J  romboni  >  c        -,  ^ 

(sig.   Vincenzio  Turchi 

Ofìeide  Sig.   Demetrio  Catanzaro 

Timpanista  Sig.  Leopoldo  Lironi 

Soggeritore  Sig.  Carlo  Pruner 

Copista  della  Musica  Sig.  Francesco  Miniati 

Pittore  e  inventore  delle  Scene  Sig.  Giovanni  Gianni 

Figurista  Sig.   Giovanni   Piattoli 

Pittore  Costumista   Sig.   David  Gallier 

Macchinista  e  Illuminatore  Sig.  Cosimo  Canovetti 

Attrezzista   Sic.   Fortunato  Stocchi 

Il   Vestiario  è  di   proprietà   del   Sig.  Alessandro  Lanari 

Inventato  e  divello  dai  cajpo  sarto  Sig.   Vincenzo  Battistini» 


A5ÌSD  ssas&D 


È    L'ALBi 

Lido  di  mare  chiuso  da  folta  scogliera.  Castello  di  Lord 
D'Àthol.  Dalla  dritta  rupi  e  scoscese  ingombre  di  rustici 
abituri  di  Pescatori,  e  Contadine. 

SCENA  I. 

all'alzarsi  del  sipario  la  scena  è  perfettamente  vuota. 
Quindi  a  poco  a  poco  si  veggono  uscire  dalle  sparse 
casupole,  e  venire  al  piano  vari  gruppi,  ora  di  Pescar^ 
tori,  ora  di  Contadine* 

Coro  di  Pescatori 

_/jL1  mar;  Dischiuse  aurora 
Il  porporino  velo. 
(  Mentre  il  Coro  canta,  altri  Pescatori  apporr 
tano  nasse,  reti  ec.  alle  barche  sparse  sul  lido. 
Coro  di  Contadine 
Al  prato.  Il  Sole  indora 
De'  primi  raggi  il  cielo. 
(  Intanto  altri  pastori  portano  vanghe,  falci  ec.( 
[Tutti    Disparvero  le  tenebre  ; 
E  sorto  appena  il  dì, 
Il  procelloso  turbine 
Si  dileguò,  svani. 
Pese.     Lasciam,  lasciam  la  sponda; 
Si  spieghino  le  reti. 
Placida,  e  azzurra  Tonda, 
In  grembo  a  se  ne  invitai 
Bello  è  il  passar  la  vita 
Sovra  un  tranquillo  mar  ; 
Ritrar  dal  salso  umor 
Compenso  al  remigar. 


8 

Conr.     TJsciam  dalle  capanne, 

E  il  suon  di  dolci  avene; 

Ver  le  campagne  amene 

Sia  scorta  a  noi  gradita  ; 

Bello  è  il  passar  la  vita 

I  campi  nei  solcar, 

Mirarli  a  quel  sudor 

Fiorirsi,  verdeggiar. 

Tutti    Ài  mar  :  sì  caro       , ,. 
ai        11  *    addio 

Al  prato  ;  questo 

Scende  soave  in  cor  j 
Su  Tali  del  desio 

A  noi  vi  torni  amor. 

(  dividendosi  gli  uomini  dalle  donne.) 
JVel  mentre  ù  Pescatori  sono  per  metter  piede  nelle  barche,  e  le 
Contadine  per  dirigersi  verso  la.  campagna,  s'  odano  varie 
trcmbe  rispondersi  runa  alt  altra  come  se  chiamassero  a  rac- 
colta la  guarnigione  dell  isola  dì  modo  che  sì  gl'uni,  che  le 
altre  si  riducono  da  un  lato  a  ragionar  fra  loro  nel  seguente 
modo  ; 

Coro     Od!  !...  Più  trombe  squillano  ; 
Ripetonsi  fra  lor... 
Ve'  quanti  armati  spuntano  ; 
Inondan  la  città  ! 
(  In  vari  drappelli  arrivano  le  truppe  inglesi,  e 
si  schierano  lungo  la  riva. 
D'Ergyle!...  Torvo,  e  celere 
Ver  noi  s'inoltra  ancor!... 
Fermiamci;  e  cheti,  e  taciti 
Scorgiam  che  mai  sarà  ! 

SCENA  II. 

D'Argyle  con  altri  Uffiziali,  e  detti» 

&  Arg.  Inglesi,  intorno  intorno  il  lido  tutto 
Quanti  siete  spargetevi  in  corona. 
Non  parta,  non  approdi 
Una  vela,  un  sol  remo  ; 
L'Isola  in  simil  guisa 


9 

Dal  mondo  sia  com'è  dal  del  divisa 
Coro  da  un  lato  fra  loro 
(  Non  remo,  o  vela  —  Si  parta,  o  sciolga  ; 

Niun  legno  approdi,  —  Il  porto  accolga: 

Che  sia  quest'isola  —  Così  rimota, 

Inaccessibile  —  Qual  fosse  ignota. 

Intorno  intorno  • —  il  lido  intiero 

Si  sparga,  e  vegli  —  Ciascun  guerriera 
Qual  alto  arcano.  —  Qual  gran  mistero, 

Racchiude,  avvolge  —  il  suo  pensier  !  ) 
D'Àrj&le,  dall'altra  fra  se 
(  Il  vinto  Edoardo  —  Appien  sconfìtto! 

Sia  scherno,  e  vittima  —  D'un  folle  orgoglio  l 

Paventi,  e  tremi  —  Del  suo  delitto, 

Se  il  capo  asconde  —  In  questo  scoglio! 

Sorte  !  a'  miei  voti  —  Propizia  arridi  ; 

Deh  tu  lo  reca  —  In  mio  poter  : 
Onde  al  mio  Prence  —  Io  stesso  il  guidi, 

Estinto  —  O  Prigionier. 

SCENA  ni. 

D'Argyle,  gli  Uffiziàli.  ed  il  Coro  sono  per  andar  via,  quan- 
do s'apre  la  porta  del  Castello,  dond'esce  Amelia,  quindi 
Guido  da  una   rupe» 

rAme.     Non  partir,  D'Argyle..; 

(  dalla  soglia  del  Castello,  venendo  avanti.) 
Coro  Amelia!...) 

HArg.  (  Parlar  deggio  ?..,;  (colpito  fra  se) 

Coro     (  Tremebonda,  incerta,  e  dubbia, 

Muove  il  guardo  del  timor!) 
*Ame.     Dal  veron  scoperse  il  ciglio, 
Galleggianti  su  pel  flutto, 
Sparsi  avanzi  d'un  naviglio, 
Che  tempesta  lacerò  !... 
Da  un  pensier  fui  presa  allora, 
Che  ogni  vena  in  me  gelò  !... 
Deh  mi  svela  in  quella  prora  * 


io 

Chi  la  tomba  ritrovò  ; 
(  volgendosi  prima  con  ribrezzo  verso  il  lido  ; 
poi  a  UArgyle.) 
D'Arg.  Che  mai  chiedi  ?...  (discostandosi ) 

Ame.  Taci  ?...  Intendo  !.«. 

Quel  silenzio  appien  parlò  !... 

(rimanendo  quasi  immota^ 
Coro     (Ahi  V , instabile  elemento 
Il  suo  sposo  .le  involò-  ) 
lAme.     Sì...  quel  gemito  di  morte,  (delirante) 

Che  frammisto  al  tuono  udìa, 
Era  il  pianto  dei  consorte, 
Che  sul  vento  a  me  venia 
E  quell'aura  che  un  sospiro 
Su]  mio  volto  impresse  allor, 
Forse  l'ultimo  sospiro, 
Forse  il  bacio  dell'amor- 
lD'Arg.  Guido  !...  Ebben,  che  rechi  ? 

(vedendo  venir  Guido) 
Giri.  Un  foglio... 

{ansante  j  presenta  un  foglio  ad  Amelia) 
Ame.     Che  !...  (fuori  di  se) 

GuL  D'Athol  ! 

rAme.  E  fia  pur  ver!... 

Porgi...  (  lo  scorre  rapidamente) 

Coro     Ah  che  fu  la  trista  ùnmago 
Breve  sogno  passeggier. 
Ame.     Egli  è  salvo?...  Son  sue  cifre  !... 

(mostrando  a  tutti  il  foglio) 
Me  felice  !...  Il  rivedrò  ! 
Coro     M.en  d'un  rapido  baleno 

Sparve  il  duolo  e  in  lei  cesso. 
Ame.      Ah  come,  ah  come  esprimere 
L'immenso  mio  contento 
Nel  caro  e  bel  momento 
Che  a  me  ritornerà. 
Ah  no  non  è  possibile 
Spiegar  sì  gran  diletto, 


11 

Che  a  tanta  gioja  il  detto 
Sul  labbro  mancherà. 
Ah  solo  per  me  parlino 
In  rimirarlo  allor 
I  palpiti  e  le  lagrime 
Di  giubbilo  e  d'amor. 
Coro     Ah  come  tutto  in  estasi 
S'inebria  il  suo  bel  cor 
Di  gioja  di  letizia 
Che  a  lei  dischiuse  amor. 
Ame.  Guido,  ognun  mi  preceda  in  quelle  mura.1 

(  si  ritirano    nel    Castello   Guido  y  e  tutta   la 
gente  appartenente  a  D'Athol.) 
Di  voi,  ciascun  poi  rie  da 
L'arrivo  a  festeggiar  del  mio  consorte. 

(par totio  tutti  i  Pescatori  e  le  Contadine.) 
Tf  Arg.  Oggi  adunque  iìa  dato 

Eroe  conoscer  si  fedele  al  trono  ! 
rAme.  Mai  noi  vedesti?... 
'D'Arg.  Mai: 

Ame.  Di  riabbracciarlo  oh  quanto  sospirai  !..? 
iSTon  breve  è  il  tempo  che  il  pie  su  queste  arene 
Dal  Rege  avute  in  dono, 
Posi  con  Ilda,  e  di  lui  priva  io  sono! 
Tf  Arg.  Tua  suora!  Ahi  l'amo!  E  rivederla  ancora 
Non  lice. 

me.  La  cagion  ?... 

D  Arg.  Corse  già  fama, 

Ch1  è  qui  Edoardo  ! 
Ame.  L'Esule. 

D'Arg.  Fan  d'uopo  altri  miei  cenni, 

Perch'ei  tra'  ferri  cada. 
Ame.  E  inveir... 
U Arg.  Fin  che  ha  vita  !...  Addio.7; 

Si  vada...  (parte  co7  soldati) 

Ame.  Edoardo  in  quest'isola 
Ove  il  vogliono  spento  ! 
E  se  egli  or  qui  giungesse? 


12 

SCENA  IV. 

Edoardo  avvolto  in  un  mantello   sorgendo  a  poto  a   poco 
dalla  scogliera  ov'era  nascosto,  ed  Amelia. 

Edo.  Alcun  non  sento.. 

Son  solo 
"A  me.  Ciel!...  (volgendosi) 

Edo.  Ah!  una  dorma!...     (scorgendola) 

Ame.  Un  sconosciuto!... 

Edo.  Men  fuggo?..  E  dove  ?... 
Ame.  (  Qual  sospetto  •...) 

Edo.  Dimmi..: 

(avvicinandosi  ad  Amelia) 

Di  quel...  Castello... 
fAme.  N'è  signor  D'Athol..: 

Edo.  D'Athol!  Di  Giorgio  il  più  devoto  amico  •  ) 

E  tu  ?... 
lAme.  La  sua  consorte... 

[Edo.  (  Ahi  son  perduto  !  ) 

rAme.   Il  conosci?  .. 
Edo.  Io  !  ..(confuso)  Si!  ,\  E*  noto  ad  Edoardo  (rimesso) 

Che  in  riva  al  Tebro  un  giorno 

La  vita  gli  salvò  ... 
rAme.  (  con  ansia  )  D}  Edoardo  adunque 

Tu  sei  ...  ^ 

Faìo.  Seguace  ....  (  subilo  ) 
Am,e.  Ah  digli  ?  che  il  suo  capo 

Da  per  tutto  si  cerca  !  ... 
Edo.  E  che  mai  fece  Edoardo,  (  con  forza  ) 

Che  tanto  perseguir  si  debba  !  ... 
Ame.  Ah  taci  ? ... 

Edo.  Qual  comise  delitto...  (con  tulio  il  calore  possibile) 
Ame.  Oh  Ciel?  Quaì  foco  ne' tuoi  rai  sfavilla  !  .. 

Saresti  mai  ?  . . . 
Edo.  Sì  ...  Miralo  ... 

JNon  «s'inganna  il  tuo  sguardo  !  ... 


m 


i3 

Ame.  Tu  stesso  .7. 

Edo,  L'  infelice  Edoardo  ! ..; 

Ame.  Edoardo  !  !  !     (  colpita  guardando  intorno.  ) 

Incauto!  ..  Sconsigliato  !  .. 
]Edo.  Chiamami  sventuraro  !  ... 
Ame.  Sai  tu  qui  dove  sei  ?  ... 
Edo.  Sì  fra' nemici  miei!  ... 
Ame.  E  speri  forse  in  loro 
Trovar  pietade  ,  aita  ?  .... 
Edo.   T'  inganni  ;  io  non  imploro  f 

Che  un  fine  alla  mia  vita  !  ... 
Ame,  Ciel  quel  tuo  detto  all'  anima 

Mi  piomba  ,  m'  addolora  !  ... 
Edo.   Ah  no  ,  non  so  più  reggere  ! 
E'  tempo  ornai  eh*  io  mora  •  ... 
Ame.   Deh  ti  serena  ...   Ah  calmati  ... 

Mi  fai  rabbrividir  • 
Edo.  Odimi  y  e  poi  condannami 

D'  un  disperato  ardir  !  ... 
Edo.  Caddi  fra'  miei  già  vinti , 

Trafitto  ,  semivivo  !  ... 

Gemea  fra  mille  estinti  , 

D'  ogni  soccorso  privo  ! 

Risorsi  e  quanti  amici 

Di  beni  avea  colmati , 

Cangiaronsi  in  nemici  !  ... 

Vonno  il  mio  esangue  ...  Ingrati... 

Ah  credi  ,  ah  credi  ;  o  donna  ; 

Se  morte  alcun  mi  dasse, 

Io  bacerei  spirando  , 

La  man  dell' uccisor  ! 
Ame.   (  Son  rea  se  lo  disvelo, 

Noi  celo  —  P  allontano; 

Ribelle  se  il  difendo  , 

Noi  rendo  —  al  mio  Sovrano  /  ... 

Lo  scopro  ?  ah  eh'  ei  va  a  morte  !.;/ 

E  dirmi  udrei  —  Spietata  ! ... 


*4 

ce  Io  ti  salvai  '1  consorte  ; 

«  E  tu  m'  uccidi  /  ...  ingrata  /  2 

Ah  taci,  ah  taci ,  o  Prence , 

In  pria  del  sangue  mio 

Mirar  dovresti  aspersa 

La  man  dell'  uccisor:         (s'ode  un  calpestio) 
rAme.  Che  ascolto  /  ... 
Edo.  Oh  Ciel  /  .;: 

Ame.  S'avanzano 

Più  armati  / ..:     (guardando  a  qualche  distanza) 
Edo.  Ahi  /  son  scoperto.  (  disperato  ) 

Ame.  T'  ascondi  •.. 
Edo.  E  dove  ? 

Ame.  Involati  .;7 

(  smarrita  ,  lo  prende  per  mano  ) 
Edo.  Non  è  più  tempo  /  ... 
Ame.  E'  certo 

Il  tuo  periglio  ? ..: 
Edo.  Mirali 

Tutti  inoltrarsi  qui  /  ... 


SCENA   V. 

Edoardo  ,  ed  Amelia  rimangono  sul  davanti  della  scena  ,  il 
primo  immobile  considerando  V  orrore  della  sua  situazione; 
la  seconda  facendogli  alquanto  scudo  ,  nel  mentre  un  Coro 
di  Uffìziali  neir  attraversare  vede  Edoardo  ad  esso  ignoto 
e  si  ferma. 

Coro.  Un  uom  !  ...  Quai  vesti  lacere  :;: 
Edo.    \    Io  fremo  ! 
Ame.  ì  Io  tremo  ! 

Coro  A  lei  d'  accanto  /  (  andando  in  contro 

ad  Edoardo  ed  Amelia) 

No.  Non  v'  ha  dubbio/  ...  Amelia  ?  ... 

Ne  accerta  quel  tuo  pianto  ; 

Oh'  egli  è  ...  (  smanila  lo  prende  per  mano) 

girne.  phi?...  Dite?...  (subito  inìerromp.  con  ans.) 


i5 
Coro:  II  naufrago 

Consorte?... 
rAme.  E'  desso!...  Ah  sì!...  {ripiglia  sub.  con  giojd) 

Coro  Lo  stuol  che  insegue  Edoardo.   (  appressandosi 
a   Edoardo  ,   e  quasi  ingiriocciiiandosi) 
Mira  al  tuo  pie  prostrar! 
Ame.  Sorgetevi  ...  Egli  appena. 

Può  a  stento  respirar  !    (  vedendo  eh'  Edoardo, 
fa  un'atto  di  fremito  subito  ripiglia  ) 
Ame.  Vicino  or  che  a  me  sei , 

Ti  scorda  del  periglio  •  ..: 

Ti  calma  ...  Più  non  dei 

Bagnar  di  pianto  il  ciglio  ?  ..; 

Ah  sol  dalle  mie  lagrime 

Comprendere  tu  puoi , 

Che  sempre  ai  giorni  tuoi 

Fedele  io  veglierò, 
Edo.  Piangevi  al  caso  mio', 

Tremavi  al  mio  periglio 

E  non  bagnar  degg'  io 

D' un  grato  pianto  il  ciglio  ?  ;i? 

A  si.  Dalle  mie  lagrime 

Comprendere  tu  dei  , 

Che  i  pochi  giorni  miei 

A  te  dedicherò. 
Coro  (Ah  solo  quelle  lagrime 

Covrir  potran  d'obblio 

L'  evento  infausto  e  rio  J 

Che  intrepido  sfidò!  ) 

Ame.  Edo.  Mi  i  .  u  7. 

*        segu    m  quelle  soglie; 
il  1  o 

Ognor  m'  avrai  con  te. 

Ti  .  !  v 

Mi  cangerai  le  spoglie  ; 

Accettalam!afè! 
o       tua 

Coro    Al  nostro  Duce  andiamo  ; 

Insiem  si  cerchi  ov'  è. 


i6 

Palese  a  lui  facciamo 

Ch'  ei  qui  già  pose  il  pie. 

SCENA  VI. 

Gabinetto  nell'interno  del   Castello. 

Ilda,   in  seguito  Eduige  ,  poi  D*  àugyle  ,  Ilda.  trista  e  pensosa 
volgendo  il  guardo  verso  dentro» 

E  a  che  lasciar  le  molli  piume?  .  .  .  Ahi  quale 
Quale  sperar  conforto 
Del  sol  nel!'  aurea  rinascente  luce?  .  .  • 
Il  sonno  almen  .  .  .  Che  parlo  ? ...  E  forse  il  sonno 
D'  assopir  le  mie  pene  ha  più  virlude?  .  .  . 
Pace  cangiossi  in  un  morir  perenne 
Quando  Edoardo  perdei, 
E  tomba  apparve  il  mondo  agli  occhi  miei! 

(  Rimanendo  immota  ,  e  come  se  chiamasse 
alla  memoria  le  andate  cose.) 
Da  lui  m'allontanava  ; 

Più  vita  io  non  avea  !  .  :  : 
Tornava;  -  il  rivedea; 
Tutto  acquistava  -  allor! 
Ma  un  di  fra  l'ombre  almeno. 
Varcato  il  punto  estremo, 
Mai  più  ci  lasceremo , 
Là  ci  ameremo  -  ognor! 
JEdu.  restando  in  fondo  alla  se.) 

E  sempre  fia  si  mesta  !  .  . 
Jld.  (come  sopra.) 

JNfè  allor  di  te  più  priva  .  .  . 

Coro  di  fuori. 
"Viva  D'  Atholle!  Viva 
De  l'isola  il  Signor! 
Ild.  D' Athol  !  (scossa.) 

Editi  Sì,  giunse  or  ora  .  .  .      (facendoglisi  innanzi) 

Ma  ...  e  quel  pallor  di  morte  .  .  . 
Ild.  Darmi  in  consorte  -  Argyle ,  (desolata) 


J7 

GP  impo?e  il  genitof  ! 
Edu.  Ebben?  .  :  .  Forse  . .  ;  altro  oggetto  ;  7  : 
Jld.  Quest'  anima  rapi!  (con  entusiasmo) 

Edu.  L'  oblia  .  .  . 

Ild.  {prendendola  per  mano,  e  guardando  intorno.) 

Presente  -  e  in  mente , 
O  sorga  o  mora  il  di  ! 
Quei  che  meco  ripetea 

Mille  volte  e  mille  io  t'  amo, 
Più  non  fugge  dall'  idea  , 
Non  poss'io  più  cancellar! 
Di  scordarlo  allor  che  bramo; 
Sì  V  immago  io  ne  rammento,^ 
Che  mi  sembra  in  quel  momento 
Con  lui  stesso  ragionar! 
No  ,  Giammai  non  seppe  amore 
Tanto  ardono  -  in  sen  destar  ! 
Edu.     Deh  V  accheta  ,  rimira 

Giunge  d*  Argyle. 
Jld.        Seguimi. ...  (risoluta) 

Edu.     E  vuoi?... 
Jld.       Fuggirlo... 
Dy  Arg.  Ilda  ti  ferma 
Edu.     Arrestati ,  fingi ,  non  dar  sospetto 
Ild.       Oh  supplizio.  ... 
H Arg.W  Alho\. 
Jld.  E' in  questo  tetto. 
D' Arg.  Presso  dunque  è  il  momento 

Che  posseder  per  sempre  alfin  te  possa 
Jld.        Io  .  .  :  .  .  .  ma  .... 
jy  Arg.  E  perchè  mai  tu  pallida  diventi? 

Qual  represso  alitar,  quai  tronchi  accenti! 

(partono) 
SCENA  VII. 

IS'el  mentre  tutte  le  Truppe  inglesi  vengono  a  porsi  intorni 
infoino  l'  atrio,  le  famiglie  isolane  quivi  raccolte  cantano 
il  seguente. 

Coro     Vieni,   e  mira  di  tue  genti  * 


i8 

Come  brilli   l'esultanza; 

Come  sfolgori  speranza 

D'  una  eterna  ilarità  : 
Vieni,  e  accogli  i  veri  accenti 

Di  rispetto  e  lealtà. 
Stringi  il  fren   d'  un  nuovo  impero, 

Premio  ,  e  onor  di  tante  imprese, 

Che  il  Sovrano  a  te  già  rese, 

A  tua  man  commise  il  Re  ; 

Guidi  7  e  regga  il  tuo  pensiero 

Chi  a  te  giura  omaggio,  e  fé.  * 

SCENA    Vili. 

Amelia  ,  ed  Edoardo  dal  lato  sinistro  delV  attore  ;  ìndi  Guido 
dal  parco-;  in  seguito  Ilda  ed  Edligc  dal  lato  destro  —  in 
fine  D'  Argile  dall'  esterno. 

Ame.  Fa  cor  ...  Non  ti  scovrir  ...  (ad  Edoardo) 

Edo.  (Che  pena!) 

Ame.  Guido?  ....  (a  Guido  che  gli  si  avvicina.) 

Il  legno  ?  .  .  .  . 
Gni.  Avremo  al  lido,  (con  circospezione.) 

Come  annotti  .  .  . 
Edu.  T' avanza  ....  (ad  Ilda  che  viene  concentrata.) 
3±do.  (  Ciel  !  )  (nel  volgersi  ad  Ilda.) 

Ild.  (  M  illudo?)  (avvicinandosi.) 

Ame.  Ch'  ei  fosse/ ....  (ad  Ilda  sottovoce.) 

Ild.  L'idol  mio!...  (piano,  con  espressione.) 

Ame.  Ella?  (ad  Edoardo  come  sopra) 

Edo.  Il  mio  bene?  (come  sopra) 

Ame.  (Che  scopro!) 

Giti.  Vien  d' Argyle  ....  (ad  Amelia.) 

Ame.  Deh  tacete  ....  (ad  Ilda  e  Edoardo.) 

Ild.  (  E  il  prigionieri) 
Dy  Arg.  Signor  ,  gioisci  ....  Forse  (ad  Edoardo) 

t  adde  in  mia  man  1'  illustre  fuggitivo  ! 
Edo.  (  Oh  ciel  !  ) 
Ame.  Come? 


JD'Arg,  Uomo  stranler  da'  fidi  miei 

Appo  gente  di  mar  sorpreso  venne  ; 

Lo  «quallor  ...  Le  sue  vesti, 

Che  tracce  di  ricchezza 

Serbano  ancor,  tutta  ne  dier  certezza: 
Ilei.  (Chefia?) 
Ame.  Che  sento! 

Edo.  Edei?    (aD'Argyle.) 

jD'  Arg.  Mal  cauto  e  stolto: 

Il  tuo  nome  usurpò  f 
*Ame.  (  Lo  sposo  mio  !  )  (ad  Ilda) 

Ild.  Ti  calma  .  .  .  (ad  Amelia) 

D'  Arg.  Ei  giunge  .  .  • 

Ame.  Ah  va  ...  Tu  di  riposo     {ad  Edoardo.) 

Hai  d'uopo  ancor  .  .  . 
Ild.  Sì.  Meco      (ad  Edoardo) 

Ne  vieni.  (per  condurla  via) 

D  Arg.  No.  T'arresta.  Al  tuo  cospetto  (adEdoardó) 

Smentito  ei  sia.  (andando  verso  Vester.)  T' inoltra. 
Ame.  (Mi  si  agghiaccia  ogni  vena!  ) 
Edo.   (Perduto  io  son  !) 
Ild.  (  Vigor  mi  manca  e  lena  !  ) 

SCENA    IX. 

MvLnnn  D'  Athol  si  avanza  fra  i  soldati.  Tutti  i  circostanti  lo 
guardano  cuti  meraviglia.  Amelia  ,  Ilda.  ,  Eduige  ,  e  Guido 
fanno  ala  ad  Edoardo.  D' Argyle  rimane  nel  mezzo  della 
scena.  Quadro  generale. 

Ame.  Che  farò?  ...  (Immobile) 

Edo.  (  Sei  paga  ,  o  sorte  !  ) 

lìd.  (Che  dirò7.  ..) 

D' Arg.    La  stringi  al  sen.     (a  Dy  A thol  con  ironia.) 

D' Ath.    Si  ...  Riabbraccia  il  tuo  consorte  ! 

(ad  Amelia) 

Ame.     Ah  parlar  potessi  almen!  (confusa) 

D'Athol,  Edoardo,  Eduige,  e  Guido 

me  * 

(Da  .   .  fugge!...  Non  risponde) 


20 

Cielo  !  Anch'ella  .     tradisce!.;: 

Si  smarrisce,  —  si  confonde  ! 
Tragge  appena  il  suo  respir  !  ) 
D'Argyle  e  Coro 
(  Ei  schernito  il  volto  asconde!... 
S'allontana,  impallidisce  !... 
Si  smarrisce,  —  si  confonde  !... 
In  lui  spento  è  il  folle  ardir  !) 
Il  da  ed  Amelia 
(  Me  infelice  !..;  Che  rispondo  !... 
Lo  abbandono!...  Lo  tradisco. 
Mi  smarrisco,  mi  confondo... 
Ahi  vien  meno  il  mio  respir  !  ) 
D'Ath.  Amelia  ?...  Ah  perchè  stringermi 

Al  sen  ti  neghi?... 
Dui  e.  (Oh  Dio!; 

D'Ath.  Gli  accenti  tuoi  disvelino 
Il  grado,  il  nome  mio... 
Ame.     Ah  taci...  Non  mei  chiedere  L; 

(volgendosi  a  D'Athol.  ) 
D'Ath.  Cielo!...  E  che  mai  fec'io.., 

Nemmen  volermi  udir!...  (  colpito  ) 

D'Arg.    Convinto  è  alfin  il  perfido. 
Coro     Più  non  potrà  mentir. 

Ame.  Ild.  Edo.  Gui.  Eud. 
Che  strazio  !  Qual  martir  ! 
D'Ath.  Ilda  ?  A  me  vieni...  Appressati... 

Tu  almen  favella... 
Ild.  (Oh  cielo!) 

D'Ath.  Svela  chi  son...  Tu  palpiti?... 
Tu  pur  mi  fuggi  : 

(prendendola  per  mano) 
Ild.  (  Io  gelo  !  ) 

D'Ath.  Entrambe  me  sconoscere  !.. 

Tradir  !...  (con  ira) 

Ame.  Ah  no...  Un  proscritto... 

Un  sventurato...  un  misero.,. 


2  I 

(  in  senso  marcato) 

Che  de   cader  trafitto!  ... 

Salvar  vorremmo... 

D  Ath.  Un  misero... 

Che  de'  cadt-r...  (confuso) 

Edo.  (Oh  ciel  !  )  (desolato) 

Dy  Arg.  Non  più  —  Del  suo  mendacio 

Ormai  si  squarci  il  vel!  ... 

Mal  ti  usurpasti,  o  stolido, 

Nome  non  tuo!  ...  (a  D9  Athol) 

D  Ath.  Non  mio!  ...  (  con  sdegno) 

D'Arg.  Tel  sappi  :  è  Athol  nell'  isola.. 

UAth.  Dove?...  Chi  tanto  ardì!  ... 

(  con  la  massima  forza.  D'Argyle  va  a  pren* 

dei' e  per  mano  Edoardo) 

Edo.  (  Stelle  !  ) 

A  me.  Ild.  (Non  reggo!) 

D'Ath.  Miralo. 

(presentando  Edoardo  a  D9  Athol  ) 

'jy'Ath.   Ah  !  (nel  riconoscerlo) 

Coro  (  Tacque!  ...  Abbrividì  !  ) 

IT  Ath.  Edo.  Ame.  Ild.  Edu.  Gui. 

(  Ei  stesso!...  quei  che 

n       ,  »     ,      me    1 .    in  Roma 
Conobbe  in  chi 

lui 

t     .       .  miei       i    ,  .  s 
I  giorni  salvo  !  ) 

suoi 

D'Arg.  e  Coro 

(  La  sua  baldanza  è  doma!  ... 

Ei  dal  garrir  cessò  ! 

D  Ath.  A  Ili  sciagurato  Edoardo) 

(  esclamando  fra  se) 

D9  Arg.   Edoardo  disse  •      ( fra  se  ) 

0\\th.   Ahi  misero  !  ...  (  come  sopra) 

D'  Arg.  a  Lf  Ath.  Or  più  non  sosterrai. 

/ime.  Che   sei...   (  a  I)9  Ai gyle  ,  indicando  D9 Athol  ) 

Nul  vedi  gemere  ? 


23 

Un  uomo  che  a  me  d'  accanto 

Non  mai  trovar  credea , 

Or  lo  riduce  al  pianto  , 

Lo  spinge  a  delirar  !  .. 
D1  Arg.  Adunque  in  fra  ritorte  ..7 
]Ilda  Ah  no  ;  vie  più  non  rendere  (  subito.  ) 

Funesta  la  sua  sorte  !  .. . 

Almen  deh  non  opprimerlo  ] 

Se  non  lo  puoi  salvar  ! 
H  Arg.  Che  parli  ?  .;. 
]JEdo.  Ah  troppo  io  sono      {  a  Tf  Ath.) 

Cagion  dei  tuo  penar!   ... 

Degg'  io  te... 
JD'Ath.  (sub.  interr.)  Perdonami; 

Se  per  un  solo  istante 

Ti  fec'  io  palpitar  !  ... 
]JJArg.  T'appresta  a  trarre  in  carcere      (  a  D*Ath\) 

L'  avanza  de'  tuoi  di  ! 
*Ame.  Quel  cenno  ?  deh  sospendi..:  (  subito  ) 

md.       T  arrendi... 
WArg.  No 

Z4me.  Deh  cedi! ..; 

Xe  2  donne  Lo  affida  a  noi. 
rD'Arg.  Giammai!  .7* 

lLe  2  donne  E  voi  d'affanno  uccidermi! 

Trafìggermi  così  ?... 
D'Arg.  Invano,  invan  tentate  {sdegnato  oltre  modo 
In  me  destar  pietà  ! 

Fra  ceppi  ei  cadde,  e  in  ceppi 
Lo  attende...  morte... 
Tutti  Ah  !  !  ! 

Un  palpito,  un  gelo, 

Il  fiato    ,,  invaia 

Respiro  e  parola 

Mi  sento 

n].   r  mancar7 

Wi  veggo 

Un  pianto,  un  singulto 


23 

Può  appena  spiegar 
L'occulto  —  dolore, 
Del  core  il  penar  ! 

(s'ode  del  fragore  in  distanza) 
D'Arg.     Qual  mormorio  si  spande  ?... 

Qual  misto  sussurrar? 
Coro  Non  vedi  da  più  bande 

(vedendo  venire  de1  marinari) 
Il  popolo  innoltrar? 
DyAth.  Edo.  Ame.  Ild.  Giti.  Edu.  D^rg. 
(Qual  altro  evento  infausto 
Ne  puote  sovrastar  !) 

SCENA  X. 

Un  Coro  di  Barcaioli,  e   detti 

D*Arg.  A  che  perplessi,  e  timidi  ?...       (agV  isolani) 

A  che  quel  trepidar?... 
Coro     Vedemmo  or  or  dall'onde 

Di  antenne  un  nembo  sorgere  !..; 

Mirammo  a  queste  sponde 

Le  prore  tutte  volgere  !  J 

Di  Francia  la  bandiera 

Scorgemmo  sventolar  ! 
Edo.  (  Oh  sorte  !  ...  )  (Con  entusiasmo) 

jy  Arg.  All'  armi  !  (  ai  soldati  ) 

Edo.  (  Oh  gioja  ) 

UAth.  Ame.  Ild.  Edu.  Gui.  Edo. 

;  0      salvo  !  i 

(Son  ) 

D*  Arg.  A  lui  si  addoppino  (  ai  sold.  additando 

HAthol) 
I  ceppi  ! 
H  Ath.         Addio  !  ... 

IT  Arg.  Che  moja  !  (  idem  ) 

Edo.  M'  abbraccia  !  ...  (a  Dy  Athol) 

Ame.  Ild.  (  Oh  quale  spàsimo  !  ) 

D'Arg.  Si  strappi  ! .  .  . 


24 

D  Ath.  Edo.  rAme.  Ild,  Ah  non  so  reggere! 
Mi  sento  ,  oh  Dio,  morir  ! 
Ridesta  il  tuo  rigor  ! 

jD'  Arg.  e  Coro 

Si  compia  il         comando 

[Vieni  -  fuggir  non  puoi;    (a  D  Argyle) 
Saranno  i  giorni  tuoi 
Ricolmi  di  terfor  ! 
Trema  -  Non  hai  più  speme 
Si  tragga  ornai  sotterra  ! 
Anglia  richiami  a  guerra; 
Immenso  è  il  mio  rigor! 
rAm.    Ild.    Ed.    Gui.    Edu. 
Rivoca  il  tuo  comando  (  a  D'  Athol  ) 

Ferma  -  Lo  rendi  a  noi; 
Non  far  che  i  giorni  suoi 
Sian  colmi  di  terror  ! 
Cedi  -  Non  v'  ha  più  speme, 
Se  il  traggi  ornai  sotterra 
Nova,  ed  estrema  guerra 
Z>' Athol.  Rispetta  il  suo  comando  ;      (  ad  Amelia  ) 
Godi  de'  giorni  tuoi  ;  {ad  Edoardo) 

Tacete  -  I  cenni  suoi  (ai  rim.  ind.  D'Arg.) 
Lo  colmeran  d'  orror  ! 
Trema.  Non  v'ha  più  speme!  (aU  Argyle) 
Mi  traggi  pur  sotterra  - 
Nova  ed  estrema  guerra 
Ridesta  il  tuo  rigor  ! 
Tutti  Tormento  -  più  violento 
Di  questo  non  si  dà  ! 
Affanni  -  sì  tiranni 

Più  il  cor  soffrir  non  sa! 

(  D' Argyle* coi  soldati,  e  D'  Athol,  parte  da  una  banda,  seguito 
dal  popolo,  e  dagV  isolani,  Edoardo  rientra  nel  Castello  con 
Amelia,  Ilda,  Eduige,  e  Guido. 

FINE  DELL'ATTO  PRIMO 


&9$<B  ^3<gDaiDI) 


SCENA   I. 

Notte» 

Volte  sotterranee,  e  porticnte  del  Castello  ;  signoreggia  le  mede- 
sime un  corriilojo  con  balaustre,  ed  arcate,  che  da  una  parte 
mette  agli  appartamenti  superiori,  dall'altra  conduce  per 
merlo  d'  una  gradinata  al  piano.  Scogliera  in  prospetto. 

A  dritta,  ed  a  sinistra  dei  porticati  veggonsi  comparire  più 
tonde.  All'  incontrarsi  tutte  in  un  medesimo  punto  si  ferma- 
no, dando  la  voce  — 

Alto  là 

Avvicinatisi  quindi  gli  UrriciALi  e  riconosciutisi  tutti  per  gli 
Inglesi  sottoposti  a  D'Aiwjyle,  in  due  ale  si  dirigono  verso  la 
scogliera* 
Parte  Prima  (scovrendo  un  battello  prezzola  stoglier  a) 
Qui  accorrete/..  Un  palischermo, 
Fermo,  -  e  privo  di  nocchier  • 
Parte  Seconda 
Vi  tacete  ...  E  quanti  siamo  , 

La  rientriamo  -  a  pie  leggier. 
Tutti  (  Ritornando  sul  davanti  della  scena.) 
Che  qui  fosse  alcun  disceso? 
Che  tal  un  qui  fosse  atteso?  .1; 
Qual  sospetto  sorge  in  petto, 
Giganteggia  nel  pensier  / 
Reo  disegno  -  v'  ha  in  quel  legno 
A  favor  del  prigionier/ 

Parte  Prima  (  In  atto  di  partire,: 
Su  n' andiam  di  questo  evento 
Tosto  il  Duce  a  ragguagliar. 

Parte  seconda  (fermandoli) 

No.  L'  autor  del  tradimento 
Pria  ne  d'  uopo  investigar  ! 
Tutti    Cheti  cheti ,  -  a  passo  ,  a  passo  , 
Ci  partiamo  ,  -  ci  ascondiamo  ; 
L'  aria  oscura,  -  in  queste  mura 
L'altrui  guardo  può  ingannar.... 


*6 

Sparsi ,  e  muti,  -  non  veduti , 

Stiain  T  insidia  ad  esplorar!  [si  ripartiscono  di 
nuovo  in  varie  ronde,  e  si  sperdono  pé  vari  porticati) 

SCENA    II. 

Edoardo,  e  Guido,  quindi  nuovamente  il  Coro,  in  seguito 
D'Arcale;   infine   Amelia.,  ed  Ilda, 

Edo.  Virtuosa  famiglia!... 
Da  te  fuggir  degg'  io, 
Senza  poterti  dir  nemmeno  addio!..: 

(preceduto  da  Guido,  si  ferma  snl  corridoio,  e 
rivolto  verso  gli  appartamenti  superiori  esclama: 
Gui.  Non  indugiar... 
Edo.  Deh  lascia 

Almen  che  le  pupille 
Versiti  per  lei  riconoscenti  stille  !... 
Gui.  Non  più  mi  segui.  Andiamo...  (disc,  la  gradinai.) 
Tutto  è  silenzio,  e  bujo...  (giunto  con  Edo.  al  piano) 
Edo.  Ebben  che  pensi?... 

Gui.  Irne  alla  sponda  io  sol...  Rimanti...  Io  torno 
Quando  certo  sarò,  che  scolta  alcuna 
Non  vegli  accanto  al  lido; 
Edo.  Vanne.  Ti  attendo.  Oh  Nume!...  A  te  mi  affido!..; 
[Guido  si  dirige  verso  il  portico  infondo.  Edo. 
viene  snl  davanti  della  scena.) 
Libero  il  varco  al  passo  mio  tu  rendi, 
Onde  all'amico,  alla  sua  donna,  e  a  lei, 
Che  nel  mio  core  impera, 
Torni  la  pace,  e  poi 
Fammi  polve,  se  spento  alfin  me  vuoi  !... 
Non  speranza  di  grandezza, 
Non  di  pompe  in  me  desio. 
Pel  1010  labbro  a  te  gran  Dio, 
Manda  un  umile  sospir, 
Ch'è  i'occento  dei  martiri 
Io  t'invoco  a  mia  salvezza, 

Sol  per  loro,  che  innocenti, 
Alleviando  i  miei  tormenti, 
Gemon  vittime  d'un  cor 
Si  pietoso  al  mio  dolor  ! 


27 

Giti.      Vieni...  {ravvicinandosi  ad  Edoardo) 

Edo.  E  il  portico? 

Gui.  E'  deserto  !..; 

Siam  soli...  Alcun  non  v'  ha!...  {circospetto) 
Edo.      Il  mio  pie  vacilla  incerto,.. 

Tu  mi  guida... 
Coro  Chi  va  là?  {circond.  da  tutte  le  p.) 

'Edo,      (  Ciel!  quai  voci!  )  (colpito) 

Coro  All'armi!  all'armi  / 

Gui.     Ritiriamci  !  (sottovoce  ad  Edoardo) 

Coro  Al  traditor  ! 

'Ame.  lld.  {accorrendo  desolate  dal  corridoio) 

(Lo  perdemmo  !)  {discend.  al  piano  aneli  esse) 
Edo.  Ove  salvarmi!... 

{sguaìn.  la  sp.,  e  cercando  uno  scampo  verso  la  grad.) 

(  In  questo  punto  tutta  la  scena  e  rischiarata  da  faci,  ed 
arrivando  ansante  Dy/lrgjleì  neli incontrarsi  con  Edoar- 
do, esclama  di  unita  a  tutto  il  Coro.) 

Lord  Athol/..! 

Ame.  lld.  Edo.  Gui. 
{  Respira  il  cor  !  (  {rasserenati) 

Edo.     Un  battello...  a  pie  del  lido... 

{rimesso  alquanto,  e  volto  a  D'Argyle*) 
Un  somme-so  bisbigliar.... 
Fé1  suppormi  qualche  infido... 
Qui  nascono  a  cospirar  !... 
D'Arg.  Potea  ben  tornarti  a  danno 

Quell'ardir,  che  t'investi  !       {ad  Edoardo) 
Coro     Deh  perdona,  se  nn  inganno 

Contra  te,  ne  inferoci  !  {idem) 

Gui.     {  Lo  salvò  propizio  inganno 

Dallo  stuol  che  l'as  a!ì.f  )  (fra  se) 

Ame.  lld.  Non  dirti,  come  in  seno 
Resse  il  core,  e  non  morì  ! 

{ad  Edoardo  con  marcata  tenerezza) 
Edo.     Me  lo  dkse,  o  care,  appieno, 

Quando  il  fèto  a  me  vi  unì  ? 
Ah  del  soffrir  l' immagine 
Che  in  tetra  ancor  m'avaoza 
Scema  la  mia  costanza 


58 

Funesta  il  mio  martir 

Con  me  vostre  bell'anime 

Che  non  poss'io  rapir, 

Ma  recherò  nel  cielo 

Il  tuo  dolore  e  il  mio      (ad  Ild.) 

Implorerò  da  Dio. 

La  fin  del  tuo  martir 

Verrà  mio  spirto  a  accogliere 

L'estremo  tuo  sospir. 

SCENA    III. 

Atrio  d'una  prigione,  rischiarato  da  qualche  lampada.  Da  un  lato 
di   fronte,  cancello  socchiuso. 

D'dthol,  immerso  in  profondi  pensieri,  si  avanza  dalV  in- 
terno della  prigione,  e  giunto  nel  mezzo  della  scena  : 

D'Athol?...  Qual  nuovo  evento 

Seguir  potea,  perchè  D'Àrgyle  istesso, 

Quei  ceppi,  ond'oggi  carco 

Me  avea,  or  disciogliesse, 

E  in  miglior  stanza  libertà  mi  desse!.,. 

Dell'esule  Edoardo 

Che  avvenne  ignoro!...  Ove  per  lui  m'hai  spinto 

Sconsigliata  consorte  !... 

Ch'io  gli  era  grato,  è  ver,  ma  in  altra  guisa 

Dargli  vita  potevi!... 

!Ah  dirti  almen  vorrei, 

Che  d'infamia  covristi  i  giorni  miei  !... 

(vedendo  venir  Amelia) 
Ma...  no...  non  erro...  E'  dessa! 
Che  mai  veggo  ? 
V  ha  D'Àrgyle  al  suo  Iato 
Di  favellarle,  ahi  pur  mi  niega  il  fato. 

SCENA  IV. 

Amelia  e  D'Argvle 
~iy Arg.  Inoltrati, 
Ame.  Che  pena  ! 


29 
DAth.  Come  dal  duolo  è  oppressa? 
D'Arg.  Avventurato  ben  chiamar  te  puoi 
Se  tanta  in  lei  trovasti  pietà. 
Lo  schifo  appiè  del  lido  scorto, 
La  dove  accorse  Athol  medesmo 
Rendermi  più  cauto  dovria. 
D'Ath.  Nemmen  fuggi.  (da  se) 

Ame.  Che  affanno  ! 
D'Arg.  Ma  dal  suo  pianto  mosso 
Qui  addurre  te  feci,  e  generoso 
Ancor  più  che  non  credi 
Non  sol  ch'ella  a  discorso 
Resti  con  te  permetto 
Ma  ancor  venirne  al  militar  banchetto. 
D'Ath.  Ch'io  mi  vada! 
Ame.Gran  Dio  ! 

D'Arg.  Vieni  colà  dovrai  pagarne  il  fio.  (parte) 

D'Ath.  Egli  parti.. 
Ame.  Un  solo  istante  chiesi  parlarti 
Onde  farti  palese,  che  alla  fuga 
Dell'ospite  illustre  e  sventurato 
Tutto  disposi...  Oror  miei  fidi 
Guideranti  al  banchetto,  e  tua  presenza 
Fi  a  mezzo,  onde  celar  la  sua  partenza. 
D'Ath.  Amelia,  alto  cor,  va  ti  perdono 

Fia  la  vita  del  Prence  un  nostro  dono.  (Ame.  par.) 
Ti  arrendi,  o  cielo,  al  pianto 
A  caldi  suoi  sospiri 
Fja  troppo  crudo  il  vanto 
Se-  sprezzi  i  suoi  desiri  : 
Deh  a  tanto  cor  concedi 
Quest'unica  mercè* 
Coro     Signor,  tu  vieni 

Ogni  tuo  amico  avanza 
Si  avviva  la  speranza 
Se  all'opra  ancor  tu  se\ 
D'Ath.  Sì  nuovo  ardor  mi  desta 
Amici  il  vo-tro  affetto. 


3o 

Coro     Se  è  d*  uopo  il  nostro  petto 

Noi  offrirem  per  te. 
D'Ath.  Sento  una  speme  ignota 

Che  mi  rapisce  a  me, 
A  quest'  anima  agitata 

Non  fia  dubbio  un  tal  cimento 

E'  vicino  il  gran  momento 

iVò  gli  obbietti  a  superar 

Agitar  mi  sento  il  core 

Dalla  speme  e  dal  timore 

Ma  ben  sa  chi  prova  onore 

Se  ha  ragion  di  palpitar. 
Coro     Qual  mai  nel  nostro  petto  T 

"Vigor  in  tal  momento 

Siam  pronti  nel  cimento 

Gli  obbietti  ad  incontrar. 

SCENA  V* 

Galleria  terrena  splendidamente  illuminata. 
Ildà.  conducendo  Edoardo. 

fIld.  Soli  noi  slam  ..;  Deserte 

Lascia  ognun  queste  soglie.;:  Ah  !..  Come  appare 

II  piccol  legno  in  mare  , 

Puoi  securo  fuggir  !  ;..  Salvar  tua  vita  ! .; 
[Edo.  )  Vita  cui  fia  compagno 

Dubbio  atroce  ,  e  rimorso 

D'  aver  fatto ,  perir  chi  nV  ha  soccorso  \  .;: 

Sgombro  è  il  Castello  ?  ... 
I/d.  Tutti 

Son  raccolti  al  banchetto... 

SCENA  VI. 

Ildà,  Edoardo,  D'àthol,  i/i  disparte,  in  fine  Guido. 

]Edo-  Ebben  -p  ...  M'  attendi .:; 

Ild.    Che  pensi  ?  .. 


3i 

Edo.  A  me  concedi 

Favor  che  da  te  bramo,  ultimo  ,  estremo  !... 
lld.     E  qual  ?  ... 

Edo.  Veder  D'  Athol  ...  Ch'  ei  sappia  almeno 

Cti  io  svelar  voleva  ! ..  Che  mei  vietasti1  .. 
Che  in  pensar  eh'  io  sarei 
Di  sua  morte  cagione 
Forza  a  partir  non  ho  !  .. 
JD1  Ath.  D'  Athol  !  lo  impone  !  (  venendo  in  mezzo) 
'Edo.  Chi  miro  I ... 

Ild.     Oh  Ciel  ! .. 
Edo.  Tu  stesso  !  ..^ 

27  Ath.  Deh  taci  !  ...  Non  scoprirmi  !  *..'. 
Edo.  Fia  ver  !  M*  è  ai  fin  concesse    (  abbracciandolo  ) 

Te  stringere  al  mio  sen  ! 
D.  Ath.  D   un  amistà  più  fida,   (  Dandogli  la  mano  ) 

Sia  prova  questo  pegno  !  .*. 
lld.  Deh  fingi  ...  (  ad  Edoardo  ) 
Edo.  Oh  caro  segno  •  .. 

]Ild.   Un  altro  istante  almeno.  (  come  sopra  ) 
Edo.  Ma  ...  dimmi ,  come  libero... 
jy  Ath.    Si  arrese  alfin  D'  Argyle  ... 
Edo.  Quei  traditor  !  Quel  vile! 
lld.  Reprimi  il  tuo  fnror  / 
&  Ath.  Vanue  ... 
Edo.  E  di  Cumberlandia 

Il  Duca  ... 
jy  Ath.  Or  vien  ... 

Edo.  Gran  Dio  !  .. 

TX  Ath.  E  te  lasciar  degg*  io 

In  preda  al  suo  rigore  • 
TX  Ath.   L' ira  sua  con  me  contrasti  ; 
Sacro  io  sono  a  tua  difesa, 
Chi  sul  Tebro  un  di  salvasti 
Ti  fia  scudo  sali'  offesa  ; 
E  se  mai  X  ultrice  spada 
Furibonda  volga  in  me , 


32 

Non  la  temo  ;  e  per  te  cada 

Vita  ornai  ch'io  deggio  a  te  • 
Edo.    A  virtù  che  tanto  ammiro 

Qual  mercede  dar  poss'  io  ! 

Ah  non  altro  che  un  sospiro, 

Una  lagrima  ,  un  addio  ! ... 

Ma  il  destino  se  placato 

Forse  un  dì  sarà  con  me; 
Tu  vedrai  se  allor  ti  è  grato 

Nell'amico  il  cor  d'  un  Re!..; 
Ild.      Un  conforto  in  sen  io  provo 

Di  virtude  a  quegli  accenti  ; 

Un  sollievo  ignoto  e  novo , 

Che  rattempra  i  miei  tormenti? 

Ciel!  Deh  salva  dal  periglio, 

Quel  che  vive  e  regna  in  me  ! 
Tu  accompagna  nell'  esiglio 

Non  l'amante,  il  Prence,  il  Re. 
Coro  di  dentro 
Beviam- Versiamo 

L'  aureo  liquor! 
E  delle  cetere 

Al  suono  intanto, 
Di  gioia  un  canto 

Ergiam  all'etere 
Fino  all'albor 

Cantiam-Beviamo. 
TJAth.  Tutti  di  là  festeggiano! .;: 
Ild.  Vedi  il  battei  già  spunta  ! ...     (  ad  Edoardo  ) 

(  Attraversa  il  mare  un  battello  condotto  da  Guido.  ) 
Edo.  Ora  fatai ,  sei  giunta  !  ... 
D'Ath.  Ah  più  non  indugiar  • 
Edo.  Ilda  !  ... 
Ild.  Ten  vai..; 

Edo.  Lasciarti,.; 

D'Ath.  T'affretta.;. 
E.do.  E  Amelia..; 

D'Ath.  Parti.;. 


33 


Se  tardi  un  sol  momento  ; 
Non  più  ti  puoi  salvar  ! 
Edo.  Cielo!  Sì  rio  tormento 
lIld.  Dovevi  a  me  serbar  ! 

JD'  Aht.  ad  Edoardo: 
Or  che  1J  ombra  della  notte 
Spande  ancora  il  bruno  velo  ] 
Fuggi ,  ah  fuggi  a  questo  cielo; 
Ch'  io  ti  vegga  ornai  sparir  ! 
Quando  lunge  poi  sarai 

(Volgi  un  guardo  a  quella  terra 
Che  le  ceneri  rinserra 
Di  chi  vuol  per  te  morir  ? 
'Ilda  ad  Edoardo. 
Pria  che  V  ombra  de  la  notte 
Ne  dilegui  il  bruno  velo , 
Questo  infausto  avverso  cielo 
Tu  dovrai  lasciar ,  fuggir  ? 
Quando  poi  spuntar  vedrai . 
Più  felice  e  beli*  aurora, 
Deh  consacra  a  me  tu  allora 
Qualche  memore  sospir  ! 
Edoardo  ad  Ilda  e  D' Atlu 
Come  P  ombra  de  la  notte 

Langue  e  sperde  il  bruno  velo  \ 
Sotto  un  altro  amico  cielo , 
Fausto  il  Sol  vedrò  apparir  ! 
Deh  rancor  se  aveste  mai 
Ch7  io  vi  resi  in  quello  stato 
Che  salvaste  un  sventurato 
Vi  consoli  il  sovvenir  ! 
[Guido  comparisce  in  fondo  della  scena) 
Ild.  Guido  ! 
n  Ath.         Al  mar  ! 
Edo.  Si  parta  ! 

a  3  Addio  !  Stj 

Cieì!  Deh  rendi  forza  al  cor  ! 
Da  te  imploro  ;  o  sommo  Iddio, 


34 

II  supremo  tuo  favor  f 
(Guido  li  precede;  Ild.(  e  &  Ath.  accomp.  Edoardo 
sino  alti  scogli  ) 

SCENA  ULTIMA 

ÀMELrA;    indi    Coro    d'Isolani;   ed  Editile;  poi  D'Argiee,   e 
Coro  di  Uffiziali;  in  seguito  D'Athol,  ed  Ilda.,  injlne  Guido. 

*Ame.  Che  sarà  del  consorte!...*  Del  proscritto!.:.- 

Ilda  nemmeri  vegg'  io!... 

Che  palpito!...  Che  ambascie  ! ..: 

S'avanzan  gì'  isolani... 

Che  decido  ?...  n'  andrò! ...  (Per  partire) 

Cor:  A  che  t'allontani  ?... 

fAme.  Credea;.:  Che  qui...  D'Argyle... 
Cor.  Eccol  già  torna... 

wAme.  Ahi  misera  ! .:?  {colpita) 

D'Arg.  Amelia,  il  prigionier  (...  Non  havvi  /... 

(  seguito  dal  Coro  ( 
'jyAth.  (  venendo  con  llda)  E'  teco..7 

Ame.  Egli?...  (sottovoce  ad  Ild.) 

'lld.  Fuggì!  ;.. 

Ame.  Respiro  !  ..; 

D'Arg.  Ma...  E  D'Athol?... 

Che  mai  rechi?...     (  Qui  arriva  Guido  che  porta 
una  piccola  pergamena  rotolata  ) 
Ame.  Ciel/.T    (  D'Argyle  toglie  di  mano 

a  Guido  la  pergamena  scritta  col  lapis  ) 
D'Arg.  Che  miro  !  ..  (  leggendo  ) 

«  Son  salvi  i  giorni  miei  ;: 

«  Il  sappia,  e  ne  gioisca 

«  Chi  de  la  mia  sventura 

w  Parte  tanta  ne  prese,  e  n'ebbe  curai-—- 

«  Edoardo  —  Che  scopro  !.. 

Dunque    D'  Athol  ?.. 
jy  Ath.  Son  io.;; 


35 
D'  Arg.     Tu  ?  LT  amico  del  Re  ?:: 
D[  Ath.  Non  altra  io  dico  j 

Ei  mi  salvò  la  vita  ! 
X);  ^rg-.    Ed  Amelia  ? 

fAme.  Non  rejse  ;  e  diegli  aita; 

Se  il  vedevi  in  queir  istante , 
Che  spirante  -  disse  a  me  : 
Ecco  il  capo  che  si  chiede  ; 

E'  al  tuo  piede  -  Il  rendo  a  te  f 
Di'  lo  avresti  abbandonato 

Ai  furor  de'  tuoi  seguaci  ? 
DP  gli  avresti  fin  niegato 
Un  ricovero  tu  allor  ?  .: 
Ah  non  parli ...  ah  tu  ten  taci  V.l 
Non  condanni  questo  cor  ? 

J)y  Arg.  e  Cora 

(  Ella  ignora  quale  accento 

Sciolse  il  Duca  a  suo  favor  !  ) 
Tut.     (  Lo  commosse  queir  accento  ; 

Va  scemando  il  suo  furor  !  ) 
rAme.     Non  rispondi  ?  .: 
JD'  Arg.  Del  Sovrano 

Prevenuto  hai  già  il  disegno  f 
lld.         Ciel  ! 
D[  Arg,  Voleva  che  altrove  un  legno 

A  lui  desse  libertà! 
H  Ath.    Elia  vero?... 
Dy  Arg.  Il  Duca  istesso 

Il  mio  detto  affermerà  ! 
Quando  al  nascer  de  V  aurora 

Uda  a  me  ...  (  volgendosi  ad  Ilda  ) 

lld.  Si  annoderà  !      {facendo  forza  a  se  stessa} 
Ame.     Ilda  ...  Sposo  ...  Amici  ...  Argyle  ... 

Ah  eh'  io  più  non  sono  in  me  !. 
Coro  Ah  queir  alma  sì  gentile 

Ojrni  calma  sì  rendè 


3G 


D' aver  per  sempre  accanto 
Un  ben  ch'io  già  perdea 
E  in  estasi  soave 
Quest'  anima  rapita 
Dimentica  la  vita 
E  si  trasporta  in  ciel. 


FINE. 


s-^^^^«